Il rover Perseverance sta arrivando su Marte
Oggi, 30 luglio 2020, la NASA ha avviato la missione Mars 2020. Nel corso di questa missione, il rover Perseverance verrà inviato su Marte per studiare il pianeta. In questo articolo imparerai perché gli esseri umani si dedicano all’esplorazione di Marte, quali obiettivi ci si aspetta che il rover Perseverance raggiunga e quali sono stati i rover che lo hanno preceduto.
Il rover Perseverance
Il 30 luglio 2020 è stato lanciato il rover Perseverance, uno dei tre principali elementi della missione Mars 2020 della NASA. Secondo la NASA, il rover atterrerà sul pianeta rosso il 18 febbraio 2021. Perseverance è stato inviato sulla regione del cratere Jezero, considerata dagli scienziati l’antico delta di un fiume. Il rover trascorrerà almeno un anno marziano (circa 687 giorni terrestri) sulla superficie di Marte.
La strategia scientifica della missione ha stabilito i seguenti obiettivi:
- cercare segni di vita microbica passata e presente;
- studiare le condizioni climatiche su Marte;
- rivelare i processi geologici che hanno formato la superficie marziana;
- testare tecnologie finalizzate all’utilizzo delle risorse naturali del pianeta a sostegno della vita (come la produzione di ossigeno dall’atmosfera marziana).
Perseverance è dotato di strumentazioni scientifiche sofisticate e di un sistema di alimentazione a radioisotopi, che lo aiuterà a raggiungere gli obiettivi prefissati. Inoltre, Perseverance è il primo rover dotato di microfoni, per cui, per la prima volta, l’umanità potrà ascoltare i suoni della superficie di Marte. Il rover è affiancato dall’elicottero Ingenuity, il quale andrà alla ricerca dei luoghi da studiare e pianificherà il miglior percorso da seguire.
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Perché esploriamo Marte?
Secondo gli scienziati, Marte somiglia alla Terra più di ogni altro pianeta presente nel sistema solare. Inoltre, le condizioni ambientali di Marte sono le più adatte all’esplorazione. Gli studi del pianeta rosso hanno rivelato la presenza di molecole di acqua nei ghiacciai marziani e individuato diversi alvei. Man mano che l’atmosfera marziana veniva distrutta, parte dell’acqua di questi antichi fiumi potrebbe essere evaporata nello spazio e un’altra parte si è probabilmente trasformata in quello strato di ghiaccio eterno che si trova sotto la superficie del pianeta.
Peraltro, i dati forniti dai satelliti e dai telescopi hanno consentito agli scienziati di rilevare la presenza di metano nell’atmosfera marziana. Il rilascio di questo gas naturale può essere causato soltanto dall’attività vulcanica o da alcuni organismi. Su Marte non esistono vulcani attivi, per cui l’ipotesi della vita microbica è degna di considerazione. I microbi dovrebbero essere ricercati nel sottosuolo marziano e all’interno dei ghiacciai. Questo perché, a causa della sua atmosfera rarefatta e dell’abbondante presenza di radiazioni, sulla superficie del pianeta rosso non si rilevano condizioni di vivibilità sufficienti.
Questi e altri fattori (come l’inclinazione assiale, l’alternanza delle stagioni e la diversità dei minerali) lo rende un pianeta estremamente interessante da studiare. Perseverance non è certo il primo rover a essere stato inviato su Marte. Per oltre mezzo secolo l’umanità ha provato a ricavare informazioni attendibili ed esaustive studiando questo pianeta. Ricordiamo i predecessori di Perseverance.
Mars-2 e Mars-3
Mars-2 e Mars-3, i rover appartenenti al programma Soviet Mars, sono stati lanciati rispettivamente il 19 e il 28 maggio 1971. Mars-2 fallì l’atterraggio schiantandosi sulla superficie marziana, divenendo tuttavia il primo oggetto costruito dall’uomo che abbia mai raggiunto Marte. Mars-3 eseguì un atterraggio di successo il 2 dicembre del 1971, ma le trasmissioni si interruppero 20 secondi dopo l’arrivo.
Sojourner
Sojourner, il rover della missione Mars Pathfinder, fu il primo veicolo robotizzato a vagare su un altro pianeta. Raggiunse con successo la superficie marziana il 4 luglio del 1997. Il rover analizzò l’atmosfera, il clima, le rocce e il terreno del pianeta per tre mesi. Sojourner trasmise tantissime immagini, analisi chimiche di rocce e terreno, nonché dati sul clima marziano.
Spirit e Opportunity
I rover gemelli Spirit e Opportunity atterrarono su Marte rispettivamente il 4 e il 13 febbraio 2004. Questi geologi robotizzati appartenenti alla missione Mars Exploration Rovers della NASA trasportavano sofisticati strumentazioni scientifiche, che servivano per la ricerca geologica e atmosferica, ed erano equipaggiati con batterie solari. Spirit e Opportunity trovarono prove di un passato in cui erano esistiti ambienti che presentavano un’umidità intermittente e che avrebbero potuto sostenere la vita.
Entrambi i rover hanno esaurito il loro ciclo di vita. Nel 2009, Spirit rimase bloccato nelle sabbie marziane e la sua ultima comunicazione con la Terra avvenne il 22 marzo 2010. Opportunity è entrato in ibernazione il 12 giugno 2018 a causa di una tempesta di polvere che impediva ai raggi solari di raggiungere la superficie delle sue batterie e quindi di ricaricarle. Il rover ha cessato ogni comunicazione e la missione è stata dichiarata completata nel febbraio 2019.
Curiosity
Curiosity, il rover della missione Mars Science Laboratory della NASA, fu lanciato nel novembre 2011. Atterrò su Marte il 6 agosto 2012. Gli scienziati inviarono il rover sul cratere di Gale, dove possono essere osservati i più profondi strati del terreno, illustrando la storia di Marte su suolo e rocce. Il rover è dotato di un sistema di alimentazione a radioisotopi che lo rende invulnerabile alle tempeste di polvere e indipendente dall’energia solare. All’inizio della sua missione, gli strumenti scientifici di Curiosity rilevarono prove chimiche e minerarie di un passato in cui esistevano ambienti abitabili sul pianeta Marte. Curiosity continua ancora oggi a esplorare il pianeta.
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